Strategie nutrizionali per una paziente con Parkinson – Caso Clinico Interattivo
Il caso di una paziente di 79 anni con diagnosi di malattia di Parkinson da 16 anni permette di chiarire quando sia necessario inquadrare la disfagia nel paziente con diagnosi di Parkinson.
Il Dott. Spadola Bisetti, Foniatria, Audiologo e Otorinolaringoiatra, presenta il caso di Maria, 79 anni, con diagnosi di malattia di Parkinson da 16 anni, dopo la comparsa di tremore alla mano.
Quando è necessario inquadrare la disfagia nel paziente con diagnosi di Parkinson?
Cosa dobbiamo aspettarci nei pazienti colpiti da questa patologia? Quali fasi della deglutizione potrebbero risultare alterate? Quali provvedimenti è necessario intraprendere riguardo all’alimentazione?
Nel seguente caso clinico interattivo le risposte a queste e altre domande, tenendo sempre presente che la prevalenza della disfagia in varie patologie è sempre un elemento controverso, in quanto il suo riscontro dipende dalla modalità in cui viene ricercata.
La disfagia che arriva ad essere percepita dal paziente, compare normalmente in media 10-11 anni dopo l'insorgenza dei sintomi motori (Müller J et al. 2001), in ogni caso con valutazioni strumentali, quali la FEES o la VFSS, una disfagia silente può essere rilevata in più del 50% dei pazienti (Fuh J et al. 1997).
Un dato significativo è che la prevalenza aggregata della disfagia orofaringea ricercata, basandosi solo sulla sensazione soggettiva dei pazienti, è del 35% mentre arriva all'82% se la si ricerca con misure oggettive (Kalf J et al. 2012).
Un approfondimento completo nel seguente caso clinico interattivo.
Dott. Massimo Spadola Bisetti
Foniatria, Audiologo e Otorinolaringoiatra - A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino.