Linee guida SCCM-ASPEN per la prescrizione e la valutazione della terapia nutrizionale di supporto in pazienti adulti con malattia critica

Oggi si ritiene che la terapia nutrizionale precoce aiuti ad attenuare la risposta metabolica allo stress, prevenire lesioni cellulari ossidative e modulare favorevolmente le risposte immunitarie.

PREMESSA  

Un miglioramento del decorso clinico si può ottenere con la nutrizione enterale (NE) precoce, l’apporto di macro- e micronutrienti e un meticoloso controllo glicemico. La NA precoce è una strategia terapeutica proattiva che può ridurre la gravità della malattia, le complicanze e la durata del ricovero, con un impatto favorevole sugli outcome del paziente.

RACCOMANDAZIONI  

La terapia nutrizionale di supporto, sotto forma di EN, deve essere iniziata entro 24-48 ore nei pazienti critici - compresi i pazienti con sepsi grave/shock settico - che non sono in grado di mantenere l’assunzione volontaria di alimenti.

McClave SA et al.
Guidelines for the Provision and Assessment of Nutrition Support Therapy in the Adult Critically Ill Patient: Society of Critical Care Medicine (SCCM) and American Society for Parenteral and Enteral Nutrition (A.S.P.E.N.)
JPEN J Parenter Enteral Nutr. 2016 Feb; 40(2): 159-211

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La NE ripristina l’integrità funzionale dell’intestino e induce il rilascio di agenti trofici endogeni (colecistochinina, gastrina, bombesina e sali biliari). Inoltre, mantiene integra l’altezza dei villi e la massa degli immunociti produttori di IgA secretorie e contribuisce al mantenimento del GALT (Gut-Associated Lymphoid Tissue) e, a distanza, del tessuto linfatico associato alle mucose presente nei polmoni, nel fegato e nei reni. Nello specifico, i motivi per fornire la NE sono: mantenere l’integrità intestinale, modulare lo stress e attenuare la gravità della malattia.

 

Razionali per la nutrizione enterale

  • Mantenere l’integrità dell’intestino.
  • Modulare lo stress.
  • Attenuare la gravità della malattia.
     

Di seguito le 3 principali raccomandazioni delle Società Scientifiche ASPEN e SCCM

1. IMMUNONUTRIZIONE POST- INTERVENTO - Nei pazienti postchirurgici che richiedono EN, si suggerisce l’uso routinario di una formula immunomodulante (contenente arginina e oli di pesce). L’effetto sinergico dell’arginina e degli oli di pesce è responsabile, almeno in parte, dei vantaggi delle formulazioni immunomodulanti.

2. ELEVATO APPORTO PROTEICO - Si suggerisce di fornire una dose adeguata (elevata) di proteine. Il fabbisogno proteico è stimato tra 1,2 e 2,0 g/kg/die e può anche essere maggiore nei pazienti ustionati o politraumatizzati.

3. PEPTIDI A CATENA CORTA IN CASO DI DIARREA - Nei pazienti con diarrea persistente, sospetto malassorbimento o mancata risposta alle fibre, si suggerisce di considerare l’uso di formulazioni a base di peptidi a corta catena.

 

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