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Oncologia

Supporto nutrizionale nei pazienti oncologici: un “position paper” della Società Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e della Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo (SINPE)

Una revisione della letteratura e delle linee guida pubblicate dalle società scientifiche e dalle autorità sanitarie sulla gestione nutrizionale dei pazienti oncologici.

PREMESSA

La malnutrizione è un problema frequente nei pazienti oncologici, che comporta ricoveri prolungati, un più alto grado di tossicità correlata al trattamento, una ridotta risposta alle terapie, una compromissione della qualità della vita e una prognosi complessivamente più sfavorevole. Anche una minima perdita di peso in corso di chemio/radioterapia si associa a una sopravvivenza significativamente ridotta. Tuttavia, molti pazienti in stato di malnutrizione non ricevono un supporto nutrizionale adeguato.

METODI

È stata condotta una revisione della letteratura e delle linee guida pubblicate dalle società scientifiche e dalle autorità sanitarie sulla gestione nutrizionale dei pazienti oncologici, allo scopo di produrre raccomandazioni pratiche fruibili e concise per un adeguato supporto nutrizionale in questi pazienti.

Risultati

I primi passi verso un apporto nutrizionale soddisfacente sono il counseling dietetico che deve comprendere l’uso di supplementi nutrizionali orali (ONS). In particolare, quando le misure dietetiche non bastano a soddisfare il fabbisogno proteico-calorico del paziente, è opportuno considerare la prescrizione di ONS ad alta energia, per la loro elevata efficacia nell’aumentare l’apporto di proteine-calorie. 

SINTESI DELLE RACCOMANDAZIONI PRATICHE AIOM-SINPE PER IL SUPPORTO NUTRIZIONALE NEI PAZIENTI ONCOLOGICI

 

  • Lo screening nutrizionale deve essere condotto con strumenti validati (NRS 2002, MUST, MST, MNA) alla diagnosi e deve essere ripetuto sistematicamente a intervalli regolari nei pazienti con tipi di tumore, in stadi o sottoposti a terapie che influiscono potenzialmente sullo stato nutrizionale.
  • I pazienti a rischio nutrizionale devono essere prontamente inviati a una valutazione nutrizionale completa e ai servizi di nutrizione clinica o comunque a personale medico con documentate competenze in ambito di nutrizione clinica specifica per i pazienti oncologici.
  • Il supporto nutrizionale deve essere gestito attivamente in modo mirato per ciascun paziente in funzione delle condizioni nutrizionali, dello stato clinico, del trattamento programmato e dell’esito atteso. Deve comprendere un counseling nutrizionale col possibile uso di supplementi nutrizionali orali e/o di nutrizione artificiale (enterale o parenterale totale o supplementare), in base all’assunzione spontanea di cibo, alla tolleranza e all’efficacia.
  • Il supporto nutrizionale e le modifiche alla dieta devono mirare a favorire il mantenimento o il recupero dello stato nutrizionale, aumentando o preservando l’assunzione di proteine e calorie. Non sono raccomandate le “diete anti-cancro ipocaloriche alternative” (p. es. diete macrobiotiche o vegane).
  • Il supporto nutrizionale può essere integrato in programmi di cure palliative, in funzione delle valutazioni individuali, delle implicazioni sulla qualità di vita, dell’aspettativa di vita e della consapevolezza del paziente.
  • La nutrizione artificiale domiciliare deve essere prescritta e regolarmente monitorata mediante protocolli definiti, condivisi tra oncologi e specialisti della nutrizione clinica.
  • Nella ricerca oncologica clinica, i parametri nutrizionali devono essere considerati come outcome rilevanti o fattori potenzialmente confondenti nella valutazione dell’outcome.
  • Per migliorare le evidenze a favore del supporto nutrizionale in diversi ambiti di cura per i pazienti oncologici, sono necessari studi clinici opportunamente disegnati.

 

Conclusioni

La malnutrizione rappresenta una problematica importante nei pazienti oncologici e deve essere appropriatamente gestita mediante una collaborazione strutturata tra oncologi e specialisti della nutrizione clinica. 

 

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  • Relatori

    Caccialanza R et al. J Cancer 2016 Jan 1;7(2):131-5