Disfagia: classificazione e principali cause
Con il termine disfagia s’intende la difficoltà di progressione del bolo alimentare dalla bocca allo stomaco.
La disfagia può essere provocata da anomalie funzionali o strutturali della cavità orale, di faringe, esofago o del cardias gastrico. Può, quindi, essere classificata dal punto di vista sia anatomico sia fisiopatologico. Nel primo caso, la classificazione dipende dalla sede dove origina il disturbo, nel secondo caso invece dai meccanismi responsabili della difficoltà di deglutizione (Vai a Il controllo nervoso della deglutizione).
Si tratta di una condizione clinica complessa il cui esordio, storia naturale e gravità dipendono dalla patologia alla base del problema – un disturbo clinico, un evento chirurgico o semplicemente una conseguenza dell’invecchiamento (in questo caso si parla di presbifagia) - e dalla presenza di eventuali comorbidità.
Si stima colpisca circa il 13% della popolazione generale dopo i 65 anni d’età e 1 persona su 17 può soffrire di disfagia nel corso della vita. La percentuale sale al 50% o più nei soggetti anziani ospedalizzati o in RSA e si manifesta nel 40-70% delle persone che hanno subito un ictus (1).